Il trattamento con acido ossalico è un metodo efficace per ridurre il numero di acari Varroa nelle api mellifere. In questo articolo di approfondimento, con l’aiuto degli esperti del team di OXALIKA, faremo una rassegna delle attuali conoscenze e ricerche sul trattamento con acido ossalico, sulla sua efficacia contro gli acari della Varroa e vedremo alcuni consigli di utilizzo per evitare problemi ai tuoi alveari.
Cos’è l’acido ossalico?
L’acido ossalico è un composto naturale che si trova in molti vegetali. Viene anche prodotto dal metabolismo degli animali e può anche essere sintetizzato in laboratorio. È anche una componente della bile e del sudore dei mammiferi, inclusi gli esseri umani. Questo però non ci deve indurre in errore. Infatti, pur essendo un composto naturale presente anche in svariati alimenti, compreso il miele, l’utilizzo e la vaporizzazione dell’acido ossalico presenta alcuni rischi. L’acido ossalico è tossico per l’uomo. I danni che provoca possono essere gravi, anche letali, ed è quindi necessario proteggere la pelle, gli occhi e le vie respiratorie durante il suo utilizzo.
L’acido ossalico come metodo di controllo della Varroa
L’acido ossalico agisce uccidendo gli acari parassiti, con limitati effetti indesiderati sulle api, se usato correttamente. Questo trattamento è efficace perché l’acido ossalico penetra nei tessuti dell’acaro e interrompe il metabolismo cellulare. Alcuni farmaci di sintesi (es.: Apistan® e Bayvarol®) sono spesso usati contro la Varroa delle api mellifere, purtroppo però questi farmaci, oltre a sviluppare resistenza negli acari, lasciano residui nel miele e nella cera e in alcuni casi possono essere addirittura pericolosi per la salute umana. A differenza di questi farmaci, l’acido ossalico usato correttamente non lascia residui e finora non sembra aver promosso resistenza nella Varroa.
(fonte: https://agronomy.emu.ee/vol08Spec2/p08s207)
L’acido ossalico nella produzione biologica
L’acido ossalico è considerato un metodo di controllo biologico della Varroa. La sua efficacia come trattamento contro la Varroa è stata dimostrata in diversi studi scientifici ed è generalmente considerato sicuro per le api, se usato secondo le istruzioni. Attenzione però, qualsiasi trattamento applicato in maniera errata può provocare danni alle tue api e l’acido ossalico non è esente da questo avvertimento. L’uso dell’acido ossalico nell’alveare è generalmente sicuro per le api a patto di seguire le istruzioni del produttore e utilizzare procedure e precauzioni specifiche.
(fonte: https://www.ams.usda.gov/sites/default/files/media/LSOxalicAcidOct2018Web)
Utilizzo sulle api
Il trattamento delle colonie di api mellifere con acido ossalico è utilizzato in varie parti del Mondo dagli anni ’80 (negli USA è stato approvato recentemente nel 2015). In Italia l’unico farmaco a base di acido ossalico che può essere somministrato per sublimazione è ApiBioxal. ApiBioxal è un farmaco contenente circa l’88% di acido ossalico biidrato ed il restante 12% di eccipienti. Questi eccipienti non evaporano durante la sublimazione e creano incrostazioni danneggiando irrimediabilmente alcuni sublimatori presenti sul mercato. Alcuni sublimatori della linea OXALIKA sono progettati in modo tale da agevolare la rimozione dei residui e pertanto possono essere utilizzati anche con Api-Bioxal.
L’acido ossalico può essere applicato principalmente in due modi:
- Come soluzione acquosa di zucchero e acido ossalico da gocciolare sulle api;
- mediante vaporizzazione (sublimazione).
L’acido ossalico viene utilizzato anche per trattare i “pacchi di api” prima che queste vengano spedite ai clienti. I “pacchi di api” infestate della varroa rappresentano un grosso problema per gli apicoltori e la somministrazione di acido ossalico gocciolato, o spruzzato sono metodi diffusi per affrontare questo problema
Efficacia del trattamento con acido ossalico contro acari della Varroa
L’efficacia dei trattamenti con acido ossalico è tuttora oggetto di molte ricerche. Uno studio effettuato in Inghilterra nel 2016 ha evidenziato come la sublimazione risulti superiore ad altri metodi di applicazione raggiungendo una mortalità di Varroa più elevata a dosaggi molto bassi di acido ossalico (0,56 o 1,125 g, per colonia):
- Metodo per gocciolamento: 20,57% di mortalità;
- Irrorazione 25,86%;
- Sublimazione 81,97%.
Inoltre, con un dosaggio di acido ossalico più elevato, 2,25g per colonia, le percentuali di mortalità della Varroa si attestano tra il 93-95% per tutti i metodi, fino ad arrivare al 97,6% con la sublimazione.
La sublimazione di acido ossalico comporta una mortalità delle api operaie inferiore (tra 3 e 12 volte) nei 10 giorni successivi all’applicazione, rispetto al gocciolamento o all’irrorazione e una mortalità delle colonie inferiore a metà primavera. Le colonie trattate tramite sublimazione hanno mostrato anche un’area di covata maggiore quattro mesi dopo rispetto alle colonie trattate tramite gocciolamento o irrorazione e rispetto a colonie di controllo non trattate.
(fonte: https://www.researchgate.net/publication/291954594)
Sicurezza del trattamento della Varroa con acido ossalico
Il trattamento con acido ossalico è generalmente considerato sicuro per le api mellifere, ma ci sono alcune precauzioni da prendere. In particolare, il trattamento dovrebbe essere effettuato quando le temperature sono più basse e le api hanno meno probabilità di essere reinfestate dalla Varroa. Inoltre, è importante seguire attentamente le istruzioni fornite dal produttore e assicurarsi che l’acido ossalico non entri a contatto con la pelle o gli occhi.
Inoltre, l’acido ossalico dovrebbe essere utilizzato preferibilmente solo nel tardo autunno o all’inizio della primavera quando la presenza delle covate è ridotta o in altri periodi dell’anno dopo il blocco di covata artificiale. L’acido ossalico può danneggiare la covata delle api e non raggiunge gli acari che si trovano all’interno delle cellette chiuse. L’acido ossalico può essere utilizzato anche come trattamento di “pulitura” della varroa dopo l’applicazione di un diverso acaricida dove le infestazioni da varroa continuano a essere problematiche.
Importante!
Gli apicoltori che utilizzano l’acido ossalico devono indossare:
- Maglia a maniche lunghe e pantaloni lunghi;
- Calzini e scarpe;
- Guanti resistenti agli agenti chimici;
- Occhiali protettivi;
- Respiratore con filtro antiparticolato FFP2 o FFP3 ed adeguata cartuccia contro i vapori organici.
(fonte: https://www3.epa.gov/pesticides/chem_search/ppls/091266-00001-20151013)
Limitazioni del trattamento con acido ossalico per la Varroa nelle api da miele
Come abbiamo visto, l’uso del trattamento con acido ossalico per controllare gli acari della Varroa può presentare alcune limitazioni. In particolare, il trattamento può essere meno efficace in alcune condizioni, come ad esempio in presenza di covata. Inoltre, il trattamento con acido ossalico non è raccomandato per le api durante la fase di crescita e sviluppo delle larve, poiché potrebbe interferire con lo sviluppo normale delle larve.
Un’altra accortezza importante: rimuovere i melari prima di applicare l’acido ossalico e attendere 1-2 giorni prima di rimontarli. Questo permette che ogni residuo di acido ossalico venga eliminato dall’alveare, per evitare così la contaminazione del miele.
Mitigazione degli effetti negativi del trattamento a lungo termine con acido ossalico
Come per qualsiasi trattamento anti acaro, può sussistere un rischio intrinseco associato all’uso eccessivo di acido ossalico. Questo per via della capacità della Varroa di sviluppare resistenza a qualsiasi trattamento prolungato. L’acido ossalico rimane un trattamento popolare e ampiamente efficace, se usato in modo intelligente. Per questo motivo, usa l’acido ossalico con accortezza, in un piano di lotta integrata.
Il piano di lotta integrata consiste nel variare nel tempo l’uso dei trattamenti contro gli acari. Cambiando e ruotando i vari tipi di trattamento utilizzati, la varroa avrà meno probabilità di sviluppare resistenza.
Quando eseguire il trattamento con acido ossalico
Un approccio considerato corretto e sicuro è quello di utilizzare l’acido ossalico quando ci sono pochi acari varroa all’interno delle celle di covata. Per questo motivo, l’acido ossalico viene spesso applicato nel tardo autunno o durante l’inverno e dopo il blocco di covata artificiale. La varroa presente nell’alveare in questi periodi è un facile bersaglio per il trattamento. Le stime variano, ma in generale ci si può aspettare un’efficacia di circa il 90% nell’eliminazione della varroa foretica esposta.
Una pratica comune, in presenza di covata, è quella di somministrare per sublimazione dosi ripetute di acido ossalico a distanza di pochi giorni l’una dall’altra.
A tal proposito, uno studio condotto negli anni 2020-2021 (https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC8825467) ha mostrato come la somministrazione di 1 grammo di acido ossalico ogni 5 giorni per un totale di 7 trattamenti, sebbene ben tollerato dalle api, non porta alla riduzione del numero di varroe presenti ma si limita ad impedirne l’aumento.
Un altro studio, sempre del 2021 (https://www.researchgate.net/publication/349318139) ,ha dimostrato che somministrando 4 grammi per 3 volte a distanza di 7 giorni si ottiene una significativa riduzione del numero di varroe presenti anche in presenza di covata.
Sarebbe utile avere un’idea precisa degli effetti a lungo termine sulle api come conseguenza alla somministrazione di dosi così elevate di acido ossalico.
In conclusione, i consigli che diamo a tutti sono:
- somministrare le dosi consigliate dal produttore del farmaco o imposte dalle leggi dello stato in cui si opera.
- Per ottenere una maggiore efficacia somministrare l’acido ossalico solo quando la covata è assente o in diminuzione in una strategia di lotta integrata consistente nell’alternare le tipologie di trattamento durante l’anno.
- Consultare le linee guida delle associazioni specializzate della tua zona per modalità e soglie di trattamento al fine di limitare il rischio di nuove infestazioni.
Metodi di somministrazione dell’acido ossalico contro la Varroa
Come menzionato in precedenza, esistono diversi modi in cui l’acido ossalico può essere applicato ai tuoi alveari. Le due opzioni più diffuse sono i metodi di gocciolamento e sublimazione (vaporizzazione). Vediamo insieme nel dettaglio come eseguirli correttamente.
Metodo del gocciolamento
Questo approccio prevede l’uso di una siringa veterinaria per gocciolare la miscela di acido ossalico sulle api tra i telai dell’arnia. Per preparare la miscela sono note diverse ricette in cui la quantità di acqua, zucchero e acido ossalico sono variabili. In alcuni paesi le quantità di acido, acqua e zucchero sono stabilite per legge.
Consigliamo agli apicoltori di attenersi alla formulazione consigliata dal produttore del farmaco ammesso nel paese in cui opera.
A titolo di esempio, una formulazione tipica che permette di trattare circa 10 alveari è la seguente:
- 300 ml acqua
- 300 gr zucchero
- 30 gr acido ossalico
Un altro esempio, con minore concentrazione di acido ossalico è il seguente:
- 300 ml acqua
- 300 gr zucchero
- 17 grammi di acido ossalico
Materiali per applicare l’acido ossalico tramite gocciolamento
Per applicare l’acido ossalico tramite gocciolamento avrai bisogno di:
- Un contenitore per miscelare (non usate contenitori per cibi o bevande);
- Una bilancia per dosare l’acido ossalico;
- Una siringa;
- Un agitatore di plastica o legno;
- Vestiti coprenti, maschera antiparticolato FFP2, guanti antiacido, occhiali protettivi;
- Acqua calda;
- zucchero.
Ecco un esempio di come preparare e somministrare una miscela adatta a 10 alveari
Preparazione e applicazione:
- Pesa 30 grammi di acido ossalico e mettilo nel contenitore per la miscelazione;
- Aggiungi 300 ml di acqua tiepida e mescola fino a quando i cristalli di acido ossalico non saranno completamente sciolti (non agitare);
- Aggiungi 300 gr di zucchero e mescola ancora fino a quando lo zucchero non si sarà sciolto;
- Chiudi ermeticamente il contenitore ed etichettalo in modo chiaro (es.: “Attenzione Acido Ossalico”);
- Ti consigliamo vivamente di portare con te anche dell’acqua, in modo da poter diluire rapidamente l’eventuale miscela versata con la quale potresti accidentalmente entrare in contatto;
- Indossa i tuoi indumenti protettivi;
- Aspira 50 cc di miscela nella tua siringa (questa è la dose massima per ogni alveare);
- Gocciolare 5 cc di miscela nello spazio fra i telaini occupati da api.
Il metodo del gocciolamento è generalmente considerato più adatto per un numero limitato di alveari, in quanto richiede più tempo e condizioni meteo adatte all’apertura degli alveari. È particolarmente consigliato dopo il blocco di covata estivo come trattamento tampone in quanto, rispetto all’uso sublimato, non richiede gli stessi livelli di protezione per l’operatore che, date le temperature ambientali elevate, sarebbero piuttosto scomodi. Inoltre, aprendo le arnie, si può approfittare per una verifica generale delle colonie.
Metodo della sublimazione (vaporizzazione)
Il metodo di applicazione tramite sublimazione è molto popolare e presenta diversi vantaggi. Quando viene riscaldato alla temperatura adeguata, l’acido ossalico solido, fonde e vaporizza. A contatto con l’aria forma una nebbia di cristalli molto fini che si depositano sulle api e sulle parti interne dell’arnia.
Un buon sublimatore di acido ossalico ti deve permettere di ottenere un corretto riscaldamento, fumigando efficacemente l’alveare. Un vantaggio chiave, rispetto al gocciolamento, è che il trattamento può essere applicato senza aprire l’alveare. Questo può essere particolarmente importante se stai effettuando il trattamento in autunno o in inverno, quando le basse temperature potrebbero non essere favorevoli per l’apertura dell’alveare. Oltre ad evitare di disturbare le tue api, con alcuni modelli di sublimatori, la sublimazione è notevolmente più rapida dell’approccio a gocce. Alcune ricerche suggeriscono anche che la vaporizzazione è meno dannosa per le api e la covata, rispetto al gocciolamento.
(fonte: https://www.researchgate.net/publication/291295695)
D’altra parte, la presenza dei vapori di acido ossalico significa che dovrai prestare attenzione per assicurarti di non inalare i fumi. Per questo motivo, è fondamentale utilizzare una maschera adeguata e altri dispositivi di protezione personale.
Per informazioni e video di istruzioni sull’uso corretto dei sublimatori OXALIKA puoi visitare questa pagina:
https://www.oxalika.com/come-funzionano-sublimatore-acido-ossalico/