Sublimatori per acido ossalico con controllo della temperatura, trattamento efficace contro la Varroa.

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Sublimatori per acido ossalico con controllo della temperatura, trattamento efficace contro la Varroa.

Lotta integrata alla varroa – Blocco di covata estivo con il metodo Campese

Come abbiamo visto nell’articolo precedente, la sublimazione (vaporizzazione) di acido ossalico risulta uno dei migliori metodi di controllo delle infestazioni dell’acaro Varroa Destructor.

I trattamenti danno la massima efficacia solo se rientrano in una strategia precisa chiamata “Lotta integrata”. Una parte fondamentale della lotta integrata è il “Blocco di Covata”, un metodo particolarmente proficuo per il controllo della varroa.

In questa guida i tecnici esperti di Oxalika spiegano nel dettaglio come preparare gli alveari in modo da ottenere trattamenti efficaci durante il periodo estivo con un metodo molto  famoso in Italia: il metodo Campese.

Come fare il Blocco di Covata – Metodo Campese

Nell’ambito dell’apicoltura moderna, la varroa rappresenta da decenni una delle principali sfide per gli apicoltori. La varroa nell’apicoltura è diventata, negli ultimi 40 anni, il problema principale, superando persino il cambio climatico e le modifiche delle colture. Ciò ha creato enormi difficoltà agli apicoltori, mettendo a rischio il patrimonio apistico.

Il problema della Varroa nell’Apicoltura

Prima di comprendere il procedimento su come fare il Blocco di Covata, è essenziale considerare il contesto in cui si inserisce. La varroa è un acaro parassita che si nutre delle larve all’interno della covata e delle api adulte ed in particolare del loro corpo grasso

Il corpo grasso è un organo dell’ape che ha la funzione di regolare il metabolismo e la crescita, detossificare l’organismo, e molte altre funzioni vitali. Il danneggiamento del corpo grasso, contribuisce alla diffusione di virus e batteri. Nel corso del tempo, la varroa è diventata una minaccia sempre più grave per le api, compromettendo la sopravvivenza delle colonie e influenzando negativamente la produzione di miele e altri prodotti apistici.

Per difendersi, gli apicoltori hanno utilizzato, nel tempo, vari prodotti, tra cui molti acaricidi sintetici (neurotossici). Tuttavia, questa pratica ha portato alla selezione di una varroa molto resistente, ora nota come varroa destructor. Di conseguenza, i prodotti utilizzati risultano efficaci solo se rientrano in una strategia precisa chiamata “lotta integrata alla varroa” (vedi https://unaapi.it/sanita-dell-alveare/varroatosi/varroa-lotta-integrata-3969/ ) .

Una parte fondamentale della lotta integrata è il “Blocco di Covata”, un metodo particolarmente proficuo per il controllo della varroa.

In questo articolo, esamineremo una parte del metodo Campese, ovvero il blocco di covata estivo.Il metodo Campese prevede anche un blocco di covata invernale da eseguirsi con una tecnica diversa e sul quale dedicheremo un articolo a parte. Il blocco di covata ha lo scopo di far schiudere tutte le celle opercolate prima di effettuare il trattamento con acido ossalico. In questo modo l’efficacia del trattamento con acido ossalico aumenta considerevolmente, in quanto esso non agirebbe sulle varroe presenti all’interno delle celle opercolate.

Il blocco di covata estivo, seguito dalla somministrazione di acido ossalico,  è un trattamento tampone che serve a ridurre la quantità di acari varroa in modo da avere famiglie sane nel periodo autunnale. Dovrà poi essere seguito da un trattamento definitivo, a seguito del blocco di covata invernale, che avrà lo scopo di far arrivare le colonie sane alla primavera successiva. Il trattamento definitivo, in assenza di eventuali re-infestazioni provenienti da alveari vicini mal gestiti, garantirà produttività senza problemi di mortalità fino all’estate successiva.

Blocco Estivo della Covata

Il blocco estivo viene solitamente effettuato tra il 15 e il 20 luglio e richiede poche attrezzature:

una gabbietta adatta a contenere la regina

una griglia escludiregina

         

 

una cornice in grado di accogliere un telaino da nido in posizione orizzontale

 

acido ossalico per il gocciolamento o, se si preferisce la sublimazione, un sublimatore per acido ossalico:

 

Esecuzione del blocco di covata

Dopo aver identificato la regina, la  trasferiamo la regina nella gabbietta, per mantenerla al sicuro.

 È importante agire con delicatezza e rapidità per non spaventarla.  In questo modo non si andrà a nascondere e la troveremo nel favo dove sta deponendo le uova.  

Successivamente andiamo alla ricerca del favo da inserire nella cornice. Poiché questo favo, al termine del blocco, andrà bruciato, è preferibile individuare il favo più vecchio, meglio se contiene anche covata di fuco. E’ importante che questo favo contenga covata a tutti gli stadi di crescita. L’apicoltore previdente contrassegna il favo da usare nel blocco nelle precedenti visite in apiario.

La presenza di covata nel favo stimolerà la regina a continuare la deposizione. In assenza di deposizione della regina, infatti, non riusciremo ad ottenere una pulizia ottimale dell’alveare dalla varroa e dai problemi che questa comporta alle api.

Dopo aver individuato il favo adatto lo preleviamo e lo mettiamo da parte.

Risistemiamo il nido avvicinando i telaini fra loro, mettiamo la griglia escludiregina, mettiamo la cornice. Dopodiché inseriamo il favo individuato all’interno della cornice.

Le immagini seguenti mostrano come disporre correttamente la rete escludiregina, la cornice ed il favo.

       

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Nota1:

Come si vede, il favo è in posizione innaturale, tuttavia le api si adattano abbastanza bene e continuano a far covata. Ciò è molto importante poiché questo che stiamo descrivendo è un blocco che chiamiamo “attivo” intendendo con ciò che la regina continua a deporre. Questo ha 3 vantaggi:

1) quando, dopo 20 giorni, andremo a togliere il blocco la regina sarà in deposizione e non subirà alcun trauma favorendo una ripresa rapida della famiglia.

2) nei giorni del blocco, mano a mano che la covata opercolata presente nel nido si schiuderà, le varroe nate saranno richiamate dalla covata fresca presente nel favo orizzontale ed andranno proprio in quel favo a riprodursi. Purtroppo per loro, queste varroe non riusciranno a riprodursi perché, come anticipato sopra, andremo a bruciare il favo orizzontale prima che le celle di questo favo si schiudano.

3) Le api foretiche rimarranno più sane in quanto saranno meno aggredite dalla varroa che, con le sue punture, trasmette virus alla api.

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Posizionato il favo vi mettiamo la regina e chiudiamo con il coprifavo rovesciato allo scopo di creare una buona camera d’aria. 

Il telaino andrà sostenuto lasciando circa 1 cm di spazio dall’escludiregina, per permettere la circolazione della regina e delle altre api sia sotto che sopra.

Successivamente ricopriamo con il tetto posizionato inclinato. In questo modo si forma una ulteriore camera d’aria in modo che, dato il periodo estivo, il calore eccessivo non vada a danneggiare la regina.

Le immagini seguenti mostrano come disporre correttamente il coprifavo ed il tetto.

       

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Nota 2

In caso di fioriture si può mettere una ulteriore rete escludi regina sopra alla cornice ed i melari sopra le rete.


Nota 3

E’ possibile approfittare del blocco di covata estivo per sostituire la regina vecchia con una nuova. La sostituzione deve essere effettuata dopo 8-10 giorni dall’inizio del blocco. Questo perché, dopo 8 giorni dall’inizio del blocco, nel nido, non c’è più covata giovane e le api non potranno costruire celle reali.

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Momento Ottimale per il Blocco di Covata Estivo

Il momento ideale per il blocco di covata estivo varia in base alla zona geografica, ma generalmente si colloca all’inizio dell’estate, dopo l’ultimo raccolto. Nel nord Italia ad esempio, questo intervento si può attuare solitamente nel mese di luglio, in altri luoghi potrebbe essere necessario anticipare o posticipare il blocco a seconda delle condizioni locali.

 

Trattamento con Acido Ossalico

Dopo 18-20 giorni, quando nel nido la covata sarà quasi tutta sfarfallata ed il favo orizzontale sarà pieno di covata, i successivi passi saranno:

  1. Rimuovere il favo dalla griglia;
  2. Riprendere la regina dal favo e liberarla nuovamente nel nido;
  3. Bruciare il favo, poiché carico di varroa;
  4. Attendere altri 3-4 giorni per completare lo sfarfallamento della covata rimasta nel nido.

Dopo questa ulteriore attesa, passeremo al trattamento con acido ossalico, che colpisce la varroa e blocca la replicazione dei virus trasportati da questo acaro, come il virus delle ali deformi.

Se decidiamo di trattare con un sublimatore per acido ossalico si può fare riferimento al seguente link per la scelta del sublimatore OXALIKA adatto alle proprie esigenze.

Benefici del Trattamento con Acido Ossalico durante il Blocco Estivo della Covata

Il trattamento con acido ossalico durante il blocco estivo offre numerosi vantaggi. Oltre ad impedire alla varroa di riprodursi, con il trattamento con acido ossalico, si stermina  la varroa ancora presente sulle api. Oltre a questo, si riduce il numero di punture sulle api e si ostacola la replicazione dei virus che la varroa trasporta. In particolare si riduce la replicazione del virus delle ali deformi, un virus che ha il picco massimo in tarda estate – inizio autunno.

Questo virus riduce fortemente le difese immunitarie delle api rendendo difficile lo svernamento. La nuova covata sarà sana e forte ed in grado di affrontare l’inverno senza problemi e di riprendere la produzione precocemente alla comparsa delle prime fioriture primaverili.

 

Dopo il trattamento con acido ossalico

Trascorsi 3-4 giorni dal trattamento con acido ossalico è opportuno nutrire le api con candito che sarà consumato lentamente e stimolerà le api ad allargare la covata ed a fare scorte. La covata che nascerà dopo il blocco di covata estivo sarà formata da api invernali, la loro quantità e salute contribuirà a favorire lo svernamento. Non si deve somministrare alimentazione liquida perché viene consumata troppo velocemente ed invecchia precocemente le api.

Nelle famiglie in cui la presenza di varroa e di virus erano troppo elevati prima di iniziare il blocco, la ripartenza potrebbe essere difficile o impossibile e si può notare una riduzione drastica del numero delle api. In questo caso la famiglia è destinata a morire a meno che non sia rifornita di covata prelevata da un’altra famiglia che ne ha in abbondanza.

Conclusioni

La corretta sincronizzazione delle operazioni è essenziale per garantire il successo del metodo e massimizzare i suoi benefici.

Il blocco di covata estivo rappresenta una preziosa risorsa per gli apicoltori impegnati nella lotta contro la varroa e nella promozione della salute delle api. Questo metodo, basato su principi biologici e sostenibili, offre un’alternativa efficace e rispettosa dell’ambiente ai tradizionali trattamenti con farmaci neurotossici. Attraverso una corretta implementazione e una pianificazione oculata, gli apicoltori possono massimizzare i benefici del blocco di covata estivo, garantendo la vitalità e la produttività delle loro colonie nel corso di tutta la stagione.

Dopo il blocco di covata estivo, all’interno della famiglia rimangono circa 30-40 varroe. E’ una quantità non elevata ma comunque sufficiente a provocare danni seri entro l’estate successiva. Questo è il motivo per cui è necessario anche un blocco di covata invernale da effettuare con modalità diverse e che saranno descritte in un prossimo articolo con la seconda parte del metodo Campese per il blocco di covata.